Linee guida per la creazione in Trentino di una “città in difesa
di” per difensore dei diritti umani minacciate
SCHOLAR HOST INSTITUTION
Di Marzia Deflorian
Organizations involved: Yaku Onlus, Forum trentino per la Pace ed i Diritti Umani
Scientific Responsable Luisa Del Turco
Academic Responsable Prof.ssa Ester Gallo
Abstract
In questa ricerca vengono analizzati alcuni dei programmi di accoglienza temporanea per difensore e difensori dei diritti umani attivi in Europa, con la finalità di delineare una serie di raccomandazioni utili alla identificazione di un possibile percorso per la realizzazione in Trentino di
una “città in difesa di” per le attiviste dei diritti umani minacciate.
Il primo capitolo presenta il disegno di ricerca nelle sue finalità, nella metodologia, ne descrive i casi di studi trattati nel testo ed elenca le attività svolte e quelle programmate in futuro. Include inoltre un breve paragrafo riguardante le criticità incontrate nello svolgimento della ricerca ed un
breve elenco delle fonti utilizzate.
Il secondo capitolo delinea il contesto nel quale i programmi di protezione temporale si collocano, offrendo una panoramica degli strumenti già presenti a livello nazionale ed internazionale per la
tutela ed il supporto delle attività delle attiviste e degli attivisti nel mondo, seguita da una descrizione di alcune categorie di difensori e difensore oggetto della ricerca. Nello specifico viene approfondito il lavoro delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione
in Europa, dell’Unione Europea, del Governo italiano e della rete italiana “In difesa di..”. Particolare attenzione è stata data alle dichiarazioni ed agli strumenti che riportano come target privilegiato le
donne difensore dei diritti umani.
Il terzo capitolo sviluppa i dati raccolti attraverso una indagine condotta sul campo riguardante due delle principali esperienze in corso: quella delle “Shelter City” gestita dal 2012 dall’organizzazione Justice&Peace, in Olanda, presente in questa parte anche un approfondimento
dei modelli di Georgia e Costa Rica appartenenti al network “Shelter City”, e quella del “Programa Vasco de Protección Temporal” coordinata dal gruppo Cear Euskadi in Spagna dal 2011. La
comparazione si svolge attraverso la messa a confronto di elementi teorici e pratici considerati fondamentali
Il quarto capitolo si apre con la descrizione del programma “Journalists in Residence” organizzato dall’European Centre for Media and Press Freedom di Lipsia, Germania, e ne presenta la nuova edizione in Italia nella città di Milano. Il capitolo continua con l’analisi del lavoro
della rete internazionale “Scholars at risk” nella protezione temporanea di accademici ed accademiche, con particolare attenzione rivolta all’operato dell’ufficio di Trento.
Il quinto ed ultimo capitolo racchiude l’obiettivo finale del testo. Viene presentato un modello ipotetico di “Città in difesa di” in Trentino, creato grazie alle raccomandazioni, alle buone pratiche e
alle valutazioni esaminate ed ottenute durante tutto il corso del lavoro di ricerca.
La ricerca è condotta attraverso un’ottica di genere la quale rivolge particolare attenzione alle specifiche esperienze, ai bisogni ed alle vicende che le difensore ed i difensori vivono nei loro
contesti di provenienza e durante l’esperienza nelle città rifugio