Orrore senza fine in Colombia: due giovani e una dottoressa uccisi in pochi giorni
Quelli che sono stati riconosciuti si chiamavano Brainer e Luz Marina, mentre alcuni non hanno nemmeno nome. Sono leader comunitari, indigeni, afrodiscendenti, difensore della terra.
Sono colombiane e colombiani, e muoiono per la pace e per la giustizia sociale ed ambientale.
E’ una guerra senza fine, un orrore senza confine, quello che fa della Colombia il Paese più pericoloso della terra per le e gli attivisti sociali:
Articolo di Jorge Hurtado, pubblicato il 19 dicembre 2021 su france24.com
Con il 99,66% dei 46887 seggi elettorali scrutati, Gabriel Boric ha ottenuto il 55,9% dei voti, contro il 44,1% del legislatore José Antonio Kast. Il candidato di estrema destra ha accettato la sconfitta. Questa domenica, oltre 15 milioni di persone sono state chiamate alle urne per votare al secondo turno delle elezioni presidenziali in Cile.
Con quasi un milione di voti in più rispetto a Kast, l’ex lider studentesco di
Articolo pubblicato il 13 dicembre 2021 su El Espectador. Foto di José Vargas.
Una relazione indipendente sollecitata dalla sindaca Claudia López e coordinata dalle Nazioni Unite ha concluso che ci sono stati gravi episodi di abusi e di eccessivo uso della forza da parte della polizia, nell’intento di scongiurare le proteste sociali a Bogotà e Soacha, scatenate dalla morte di Javier Ordóñez nel settembre 2020, che si sono concluse con 14 morti. El Espectador ha letto il rapporto e condivide qui
articolo originale: https://www.globalwitness.org/es/last-line-defence-es/
Dal 2012, Global Witness ha raccolto dati sul numero di omicidi di attivisti per la terra e l’ambiente. Durante questi anni, si è profilata una prospettiva desolante. I dati suggeriscono che, mentre la crisi climatica si intensifica, aumenta anche la violenza contro chi protegge il pianeta. E’ chiaro che lo sfruttamento irresponsabile e l’avidità che sono alla base della crisi climatica, sono anche responsabili della violenza contro gli attivisti.
Nel 2020 si sono registrati 227 omicidi, che significa
Articolo di Kevin Velez, pubblicato il 25 ottobre 2021 sul giornale online expreso.ec
Leonidas Iza, presidente della Conaie ha lanciato l’appello al diritto alla resistenza
I prezzi dei prodotti, il problema minerario e petrolifero, la garanzia di avere diritto alla consultazione preliminare, il rifiuto della precarizzazione del lavoro, la rivendicazione del rispetto della applicazione dei diritti collettivi. Queste sono alcune delle motivazioni che spingono leader indigeni e lavoratori verso una giornata di lotta, che inizia martedì 26 ottobre 2021.
Leonidas Iza,
Il 30 e il 31 ottobre i “grandi” del G20 si incontreranno a Roma, ancora una volta dentro un palazzo chiuso, per continuare a decidere le politiche ambientali e sociali che riguardano il nostro futuro. Questi 20 potenti rappresentano la classe dirigente di un sistema produttivo, politico e sociale capitalista opprimente, che da sempre sfrutta, distrugge e uccide nel nome del profitto di pochi.
Per questo parteciperemo all’insieme di conferenze e iniziative di quei giorni, che rappresentano un passo avanti nella