A rischio il processo di pace in Colombia: il presidente Juan Manuel Santos ha infatti annunciato la sospensione unilaterale degli accordi dell’Avana, dopo il sequestro nella regione colombiana del Chocò, del generale Ruben Dario Alzate. Ai paesi garanti – Cuba e Norvegia – è stato detto che gli incaricati del governo colombiano in partenza per il ciclo di 31 incontri nella capitale cubana, per dialogare con i rappresentanti delle FARC, sono stati fermati.
Questa la reazione del governo colombiano, dopo la conferma dell’arresto da parte delle Forze Armate Rivoluzionarie come prigioniero di guerra, del generale dell’esercito, e dell’avocatessa e del suo sottoposto che viaggiavano con lui in una zona molto isolata – e notoriamente sotto controllo FARC – chiamata Las Mercedes. “Chiediamo alle FARC di darci uan dimostrazione concreta della loro volontà di pace”, ha detto Santos.
Dal canto loro, le FARC assicurano un trattamento dei prigionieri consono, ma se da una parte ricordano il generale Alzate come uno dei “maggiori nemici della Colombia, per essere stato uno dei punti di riferimento di reparti speciali del’esercito sotto diretto controllo del Pentagono”, dall’altra considerano perlomeno strano il comportamento del militare e dei suoi accompagnatori, nell’aggirarsi senza la consueta scorta armata in una zona notoriamente sotto controllo dei blocchi Ivan Rios, e ad alto livello di conflittività.
Per voce dei loro rappresentanti all’Avana, le forze guerrigliere non arretrano dal loro proposito di andare avanti nel dialogo di pace chiedendosi il senso di una sospensione unilaterale, mente in tutta la Colombia, in particolare nella capitale, si susseguono le manifestazioni cittadine per il proseguimento del dialogo.
Piedad Cordoba, attivista per i diritti umani – che si era espressa anche per l’appoggi alla marcia No Al Quimbo, l’anno scorso nel Huila – alla quale avevamo partecipato attraverso la rete Stop Enel – ha rilasciato dichiarazioni accorate per il proseguimento di un cammino per la pace che già stava dando i suoi frutti. “E’ una situazione che dal punto di vista etico e politico tocca ogni settore colombiano. Dobbiamo essere tutti responsabili e calmi, perché il processo di pace appartiene a tutte le colombiane e colombiani”, mentre non senza polemica, il noto giornalista di telesur, William Parra, sottolinea come sia stato proprio l’ex presidente Alvaro Uribe – oggi referente delle forze ultraconservatrici del Paese – a dare per primo la notizia del sequestro Alzate.
Un clima tesissimo in un Paese da mesi bloccato anche dallo sciopero ad oltranza dei tribunali e delle attività relative a tutto il ramo giuridico.