Lo scorso 19 di maggio il quotidiano italiano Il Tempo pubblica una preoccupante intervista all’Ambasciatrice colombiana in Italia, Gloria Ramirez. Yaku, Migras e la Mesa de la Sociedad Civil rispondono con una lettera indirizzata al giornale, al direttore Bechis, e alla stessa Ramirez.
QUI L’ARTICOLO DEL QUOTIDIANO IL TEMPO a firma di A. Buzzelli
Alla cortese attenzione dell’Ambasciatrice della Repubblica di Colombia in Italia
Illustre Sig.ra Gloria Isabel Ramírez
e Alla c.a del Direttore
Egregio Dott. Franco Bechis
Gentile Ambasciatrice Ramirez,
“Gaza. Non è l’alba. Le forze armate israeliane di terra e dell’aria stanno conducendo massicce operazioni militari intensificate da ieri notte. Chi è dentro Gaza parla della peggiore offensiva dal 2014. 115 le vittime ad ora, di cui 31 bambini/e, con un bilancio destinato a salire.”, scriveva ieri notte la giornalista cecilia Della Negra.
Domani, sabato 15 maggio, anche a Trento sit in per la Palestina
Qui di seguito il comunicato del Gruppo disarmo pace giustizia nella Società della Cura, convergenza
Dopo le dimissioni del Ministro dell’economia, Alberto Carrasquilla, il 3 maggio, seguono oggi, 13 maggio, quelle della Ministra degli Esteri, Claudia Blum. Le conseguenza dell’ondata di proteste che dal 28 aprile al 10 maggio hanno scosso la Colombia hanno costretto il governo di Ivan Duque a sacrificare qualche testa, per salvare l’immagine di un governo già ampiamente screditato dalle rivolte, e criticato dall’opinione pubblica internazionale.
Le manifestazioni iniziate per contestare la riforma tributaria voluta dal Presidente Ivan Duque, si sono poi
“Se un popolo protesta e scende in piazza in piena pandemia è perché il suo governo è più pericoloso del virus”.
Women shout slogans during a demonstration against government-proposed tax reform, marking May Day, or International Workers’ Day, in Bogota, Colombia, Saturday, May 1, 2021, amid the new coronavirus pandemic. (AP Photo/Fernando Vergara)
Il gruppo di lavoro America Latina della “Rete In Difesa Di – per i diritti e per chi li difende”, esprimendo forte preoccupazione e sdegno per la brutale repressione
La Campagna “Defender la Libertad un Asunto de Todas”, è una rete di organizzazioni sociali, locali, studentesche, ambientaliste, femministe, di comunicazione e per i diritti umani, vuole rendere pubblica dopo dodici giorni di proteste a livello nazionale, le violazioni dei diritti dal 28 aprile al 10 maggio (ore 18:20) sul territorio nazionale colombiano:
52 persone uccise presumibilmente uccise dalle azioni della forza pubblica e / o “civili”.
1 agente di polizia.
489 persone ferite per azioni sproporzionate della Polizia Nazionale ed
La Rete In Difesa Di è lieta di invitarla all’evento finale di Città in Difesa Di, che si terrà online, il giorno venerdì 14 maggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
Dal 2016, la rete ha intrapreso un percorso per la costruzione di un programma di “Città In Difesa Di” in Italia, alimentando sinergie tra enti e società civile locali per la costruzione di città attive nel sostegno e nella protezione dei Difensori e delle Difensore dei diritti umani.
Le Città
10 maggio 2021
“Se un popolo protesta e scende in piazza in piena pandemia è perchè il suo governo è più pericoloso del virus”.
di Marco Consolo –
Il 6 dicembre 1928 la Colombia si svegliò macchiata del sangue dei lavoratori delle piantagioni di banane. Lo sciopero andava avanti da quasi un mese e l’esercito intervenne a difesa degli interessi della United Fruit Company degli Stati Uniti (oggi Chiquita), provocando un massacro che ha dato origine al romanzo “Cento anni di
A poche ore dalla brutale repressione da parte dello stato colombiano contro i manifestanti che ha provocato in sei giorni 21 morti, centinaia di feriti, aggressioni mirate e 89 dispersi, Yaku si assomma alle organizzazioni ed alle cittadine e ai cittadini che in Italia e nel mondo stanno chiedendo il rispetto dei diritti umani ed il ripristino di condizioni di democrazia e salvaguardia della vita.
Lo scorso 30 aprile, Yaku e il Nodo Trentino della Rete In Difesa Di aveva organizzato
La Comisión de la Verdad, come istituzione dello Stato colombiano, esprime profonda preoccupazione per la protesta legittima di milioni di colombiani e colombiane specialmente giovani, repressa violentemente da membri della forza pubblica e condizionata da episodi di vandalismo e distruzione.
Ci associamo al dolore delle famiglie e degli amici che sono stati assassinati mentre manifestavano per le strade contro la povertà, la disugualianza, la fame, la disoccupazione e l’esclusione sociale. Invitiamo a continuare la mobilitazione pacifica per la convivenza e la