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Neoestrattivismo e violenza di Stato: difendere i difensori in America Latina

di Aldo Orellana Lopez “A La Guajira stiamo resistendo per non consegnare neanche un metro di terra in pù”, ha spiegato Samuel Arregocés, membro del Consejo Comunitario de Negros Ancestrales de Tabaco in Colombia. “Questo carbone è carbone di sangue, carbone di lacrime, carbone di necessità”, “Ecco perché stiamo resistendo contro il modello estrattivo1 imposto da questo paese”, afferma. La sua esperienza di vita ci mostra la realtà dell’estrattivismo in America Latina e la violenza che lo accompagna. Nell’agosto 2001, 400 famiglie della comunità di Tabaco furono

Stupro di Stato nel Paese che hanno chiamato Colombia

da Il Manifesto Intervista a Vilma Rocío Almendra Quiguanás. I rischi del negoziato con un governo che puntualmente viola gli accordi, il ruolo dei giovani e della “minga indigena” nelle proteste che hanno mobilitato 15 milioni di persone sfidando la feroce repressione dell’Esmad, la necessità «partire dal basso per costruire collettivamente la nostra autonomia e prenderci cura gli uni degli altri, come abbiamo fatto in tutti questi giorni di lotta»  L’ingresso a Cali di un gruppo della Guardia indigena del Cric © Ap Claudia

Il bollettino di guerra della repressione in Colombia

La Campagna “Defender la Libertad un Asunto de Todas”, è una rete di organizzazioni sociali, locali, studentesche, ambientaliste, femministe, di comunicazione e per i diritti umani, vuole rendere pubblica dopo dodici giorni di proteste a livello nazionale, le violazioni dei diritti dal 28 aprile al 10 maggio (ore 18:20) sul territorio nazionale colombiano: 52 persone uccise presumibilmente uccise dalle azioni della forza pubblica e / o “civili”. 1 agente di polizia. 489 persone ferite per azioni sproporzionate della Polizia Nazionale ed

Colombia: il governo è più pericoloso del virus

10 maggio 2021 “Se un popolo protesta e scende in piazza in piena pandemia  è perchè il suo governo è più pericoloso del virus”. di Marco Consolo – Il 6 dicembre 1928 la Colombia si svegliò macchiata del sangue dei lavoratori delle piantagioni di banane. Lo sciopero andava avanti da quasi un mese e l’esercito  intervenne a difesa degli interessi della United Fruit Company degli Stati Uniti (oggi Chiquita), provocando un massacro che ha dato origine al romanzo “Cento anni di

SOS Colombia. Stop alla repressione e alla violenza di Stato. Il comunicato di Yaku

A poche ore dalla brutale repressione da parte dello stato colombiano contro i manifestanti che ha provocato in sei giorni 21 morti, centinaia di feriti, aggressioni mirate e 89 dispersi, Yaku si assomma alle organizzazioni ed alle cittadine e ai cittadini che in Italia e nel mondo stanno chiedendo il rispetto dei diritti umani ed il  ripristino di condizioni di democrazia e salvaguardia della vita. Lo scorso 30 aprile, Yaku e il Nodo Trentino della Rete In Difesa Di aveva organizzato

Dichiarazione pubblica della Comisión de la Verdad – Colombia, per il rispetto della vita, la dignità e il diritto alla protesta pacifica.

La Comisión de la Verdad, come istituzione dello Stato colombiano, esprime profonda preoccupazione per la protesta legittima di milioni di colombiani e colombiane specialmente giovani, repressa violentemente da membri della forza pubblica e condizionata da episodi di vandalismo e distruzione. Ci associamo al dolore delle famiglie e degli amici che sono stati assassinati mentre manifestavano per le strade contro la povertà, la disugualianza, la fame, la disoccupazione e l’esclusione sociale. Invitiamo a continuare la mobilitazione pacifica per la convivenza e la