COLOMBIA, 03 Maggio 2023
L’espropriazione dei territori e lo sfollamento forzato mettono le popolazioni indigene a rischio di scomparsa fisica, culturale e spirituale e impediscono loro di sviluppare il proprio stile di vita e il rapporto con l’ambiente, gettandole nella povertà, nell’incertezza e nell’impossibilità di praticare la propria cultura.
Indigenous Peoples’ Rights International (IPRI), l’organizzazione internazionale che guida l’Iniziativa Globale per Affrontare e Prevenire la Criminalizzazione, la Violenza e l’Impunità contro i Popoli Indigeni, chiede con urgenza allo Stato colombiano e
Questo è un articolo di Bibbi Abruzzini e Clarisse Sih, membri dell’organizzazione Forus International.
del 23 Aprile 2023
Foto in copertina di Sebastián Barros. Un attivista in Colombia, il Paese più letale al mondo per i difensori dei diritti umani nel 2022, responsabile di 186 uccisioni, pari al 46% del totale globale registrato lo scorso anno.
BRUXELLES – Nel mondo di oggi, i difensori dei diritti umani devono affrontare sfide immense, con minacce, attacchi e repressione dilaganti in molti Paesi.
Secondo
di David Tarazona del 28 febbraio 2023
Secondo l’ultimo rapporto sui diritti umani dell’Organizzazione Nazionale Indigena della Colombia (ONIC), almeno 453.018 indigeni sono stati vittime di azioni violente come il confino, lo sfollamento forzato e le persecuzioni. Nel 2022, sono stati uccisi 42 leader indigeni.Dietro le azioni violente contro i popoli indigeni ci sono gli interessi di gruppi armati ed economici che si oppongono alla loro difesa dell’ambiente, hanno dichiarato gli esperti a Mongabay Latam.
In Colombia, le popolazioni indigene sono
Il 10 maggio alle ore 18 presso la Sala dell’Aurora, Via Manci, 27, a Trento, ci incontriamo con MONICA BENICIO, Consigliera comunale di Rio de Janeiro, per parlare sul “Brasile: La sfida dei diritti umani nel nuovo governo Lula”.
Marielle Franco è stata uccisa nel quartiere Estacio di Rio de Janeiro la notte tra il 14 e il 15 marzo. Nell’agguato ha perso la vita anche il suo autista mentre un addetto stampa è rimasto ferito.
Marielle aveva 38 anni ed era un’attivista per i diritti umani.
In prima linea
Il 10 maggio alle ore 18 presso la Sala dell’Aurora, Via Manci, 27, a Trento, ci incontriamo con MONICA BENICIO, Consigliera comunale di Rio de Janeiro, per parlare sul “Brasile: La sfida dei diritti umani nel nuovo governo Lula”. Monica è stata la compagna di Marielle Franco, attivista per i diritti umani uccisa nel 2018.
Promossa da Viracao
Appoggiata, fra gli altri, da Yaku e dalla rete In Difesa Di.
“Como Nación U’wa, tenemos una misión especial para el Planeta Azul, nuestra Madre Tierra, que es defenderla, protegerla, salvaguardarla. No solo para los U’wa sino para el mundo entero. Esta es la esencia de la lucha U’wa desde tiempos inmemoriales”.Líder U’wa Heber Tegria
“Come Nazione U’wa, abbiamo una missione speciale per il Pianeta Azzurro, la nostra Madre Terra, che è quella di difenderla, proteggerla, salvaguardarla. Non solo per gli U’wa, ma per tutto il mondo. Questa è l’essenza della lotta U’wa
L’inquinamento derivante dall’eccessivo numero di veicoli lungo i passi dolomitici sta compromettendo ambiente e turismo. Un comitato scientifico si è costituito a metà aprile per agire subito e far riflettere sul futuro della montagna. Dal Cai Alto Adige Südtirol a Dislivelli, da Italia Nostra Trentino a Mountain Wilderness Italia
L’inquinamento causato dall’eccessivo traffico su gomma sta seriamente compromettendo gli ecosistemi delle Dolomiti. Ed è proprio con lo scopo di ricordare che le montagne non sono adatte a ospitare un turismo aggressivo
Per quasi dieci anni l’OltrEconomia Festival ha portato in Trentino una visione critica, benché propositiva, dell’economia. Il festival era nato grazie alla volontà dei comitati per l’Acqua Bene Comune di mettere in comune i fondi raccolti durante la campagna referendaria del 2011 per organizzare un festival indipendente e partecipativo. Fra i lockdown legati alla pandemia e altri problemi alcune delle ultime edizioni della kermesse erano saltate. Oggi però il festival è pronto a portare un nuovo sguardo critico sul presente. “Abbiamo
Paesi di montagna riforniti con le autobotti mentre a pochi chilometri di distanza il cantiere Tav da 12 anni “spreca acqua”. È questo il “paradosso” della Valsusa secondo il naturalista Luca Giunti. Il riferimento è ai lavori per l’alta velocità di Chiomonte dove tra il 2011 e il 2017 lo scavo del tunnel geognostico ha intercettato diverse falde acquifere. “Vengono chiamate in gergo tecnico ‘venute d’acqua’ e in assenza del cantiere sarebbero rimaste nella montagna” spiega il naturalista che è anche membro della commissione tecnica Torino-Lione dell’Unione